Ritratto virile

Ritratto
virile

Il “ritratto virile” accoglie il visitatore all’ingresso della sezione funeraria entro una struttura che vuole evocare la probabile originaria collocazione: una nicchia di un monumento funerario. Si tratta di un’opera in marmo bianco microcristallino che, pur avendo subito diversi danneggiamenti, risulta di buonissima fattura. La scultura rappresenta il ritratto di un personaggio di età matura, dall’aspetto grave e malinconico e dai tratti somatici resi con sobrio e pacato naturalismo.
In questi casi, un elemento che aiuta a identificare la datazione del ritratto, è quello dell’acconciatura che esprime in genere le mode del momento in cui l’opera è stata scolpita. Sulla base di questo particolare possiamo datare il reperto ai primi decenni del II secolo d.C. Data la notevole qualità artistica, appare chiaro che la scultura non rientra nell’ambito dei prodotti di artigianato di bottega per una committenza popolare. É quindi possibile che il committente fosse dunque particolarmente facoltoso per potersi permettere un ritratto così raffinato. Purtroppo, non siamo in possesso di indicazioni relative al rinvenimento, ma l’appartenenza del reperto al contesto archeologico feltrino è più che probabile.

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