SALA 3.
FISIONOMIA DI UNA CITTÀ

Sala 3.
Fisionomia
di una
città

L’entrata del Museo Archeologico di Feltre è caratterizzata da sei grandi capitelli ionico-italici esposti in parata risalenti agli ultimi decenni del I sec. a.C. Tali capitelli rendono l’idea di come doveva presentarsi la città all’epoca della sua monumentalizzazione e si ritiene che dovessero appartenere ad un edificio con funzione pubblica. Più in generale, gli scavi archeologici realizzati tanto in centro storico quanto fuori dalle mura hanno rivelato che fu proprio durante il primo secolo che la città acquisì in grossa parte la forma che ancora oggi la caratterizza: imponenti lavori di sbancamento coinvolsero e trasformarono il lato sud del Colle delle Capre che venne completamente terrazzato, mentre la parte alta della città, situata sulla sommità del colle in corrispondenza dell’attuale Piazza Maggiore, venne adibita a foro. Il centro romano si estendeva, esattamente come oggi, anche nella piana a sud del colle dove è oggi visitabile un’ampia area archeologica. Oggi come allora la parte alta e la bassa risultano collegate in più punti da grandi scalinate.

Il caso di Feltre non può essere annoverato tra gli esempi di città classiche romane caratterizzate dalla presenza di un tessuto urbano reticolare sviluppato sulle due vie principali del cardo e del decumano; la sua conformazione particolare richiama quella di un centro urbano arroccato su un colle, addolcito da un forte terrazzamento e dalla presenza di una discreta estensione pianeggiante lungo il versante sud. Nasce così l’annoso tema della duplicità dei centri di Feltre, con la piazza principale posta sulla sommità del colle ed il centro urbano e commerciale situato, così come la cattedrale, al di fuori delle mura.

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