SALA 4.
I CULTI DI FELTRIA

Sala 4.
I culti
di Feltria

Nel municipium di Feltria le testimonianze archeologiche e soprattutto epigrafiche attestano la presenza di diversi culti religiosi. Tra i vari ritrovamenti a carattere religioso, non troviamo riferimenti alle divinità più classiche dell’antica religione romana come Giove, Giunone e Minerva. Vi sono però attestazioni di culti particolari, in alcuni casi indigeni, come quello di Ludriano di cui si conserva un’ara presso il lapidario delle Centenere. Si tratta verosimilmente di una divinità autoctona che però, come spesso accadeva, venne cooptata nel pantheon romano. Presso Calceranica, nella Valsugana che in età romana fu feltrina, è stata invece rinvenuta un’ara dedicata a Diana. Alla fine degli anni Novanta, durante gli scavi che misero in luce un’ampia parte del foro romano in Piazza Maggiore, più o meno in corrispondenza del prato adiacente alle fontane ad oltre tre metri di profondità, venne rinvenuto un imponente podio di un tempio romano anche se non conosciamo la divinità a cui doveva essere dedicato.

In questa sala si conservano le due testimonianze più importanti dei culti e delle divinità venerate a Feltria in età romana. Si tratta dell’Ara di Anna Perenna, unica attestazione fuori Roma di questa dea legata al mondo femminile e soprattutto della grande statua di Esculapio, la più imponete rappresentazione del dio della medicina di tutta l’Italia centro-settentrionale.

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